La vita di Felice Maritano

Sottufficiale di eccezionale statura morale e militare,aveva elevato il culto del Dovere e dell’Onore a suprema forma di vita.

Dotato di spiccate qualità professionali, durante tutta la sua lunga carriera si era sempre distinto per la dignità, la tenacia e l’abnegazione che poneva nel portare a termine i numerosi e impegnativi incarichi che gli venivano affidati.

La Sua vita fu interamente dedicata al doveredi puro Carabiniere e improntata sul coraggio e sul continuo sprezzo del pericolo, ne sono prova e testimonianza i 10 encomi solenni, che gli vennero conferiti per aver portato a termine,con successo, importanti e rischiosissime operazioni di servizio.

Fu insignito inoltre:
– di tre croci al merito di guerra;
– del distintivo della guerra di liberazione;
– della Croce d’Oro per anzianità di servizio;
– della medaglia d’argento al merito di lungo comando.

Fu anche nominato Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana. Maritano iniziò la Sua vita militare nel 1939, all’età di diciannove anni come allievo Carabiniere. L’anno successivo promosso Carabiniere fu inviato sul fronte greco/albanese ove partecipò a numerose operazioni belliche,meritandosi sul campo la promozione al grado di Appuntato. Nel 1942, ferito da una scheggia di mortaio fu fatto rientrare in Patria dove, in seguito,venne impiegato in unità mobilitata.

Dopo l’armistizio, avendo rifiutata ogni forma di collaborazione con le truppe tedesche venne internato, fino alla liberazione da parte delle truppe inglesi. Reintegrato nei ranghi dimostrò notevoli attitudini al comando tanto da meritare la promozione a Vice Brigadiere a scelta.

Nel 1974 dopo 35 anni di servizio ed ormai prossimo alla pensione, su sua reiterata richiesta è ammesso a far parte di uno speciale Nucleo di Polizia giudiziaria per la lotta al terrorismo. Ne divenne una delle figure chiave contribuendo, in modo determinante, alle indagini che portarono alla cattura di due dei capi storici delle B.R.

Fu proprio studiando il materiale rinvenuto nel loro covo che si riuscì a scoprire una nuova base operativa in Robbiano di Mediglia al civico 10 di via Amendola.

Ancora una volta si offre volontario, e dopo giorni di appostamenti il 14 ottobre i primi due terroristi individuati si presentano separatamente nel covo. Entrambi vengono bloccati prima di poter impugnare le armi che avevano addosso pronte ad essere usate.

Mancava il terzo terrorista.

Nel mattino seguente, alle 3,15 dopo un breve riposo in branda si sente uno scalpiccio sulla tromba delle scale, Maritano ed altri due sottufficiale si appostano sul pianerottolo ed attendono. Quello, che poi verrà identificato come il brigatista Ognibene arriva a pochi metri e accortosi della trappola scappa giù per le scale inseguito dai Carabinieri che gli intimano di fermarsi. Per tutta risposta il terrorista esplode alcuni colpi di pistola che colpiscono Maritano che aveva sopravanzato i colleghi come per proteggerli.

Benché ferito il Maresciallo continua imperterrito l’inseguimento sparando a sua volta verso il fuggitivo fino a quanto non lo neutralizza. I due giunti al piano terreno si accasciano al suolo,ed il Maritano quasi esanime esorta i suoi uomini, che volevano soccorrerlo, a catture prima il terrorista.

Sono le 3,20 del mattino del 15 ottobre 1974.

Maritano muore poco dopo durante il trasporto in ospedale.

Per il Suo eroico comportamento gli furono conferite la Medaglia D’Oro al valor militare e la medaglia d’oro al valor civile.

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